c'è un grande buddha di bronzo, seduto in contemplazione, è tanto grande che ci si può entrare dentro, ma a noi non ci hanno fatto entrare, quel giorno era troppo caldo, chissà se le pareti erano bollenti, mi sarebbe piaciuto toccarle o saperlo, ma la giappina che fa i biglietti non parla inglese e fa solo gesti con le mani. questo non è un buddha risolto, non solo non è indiano e quindi è meno paciarotto e molto più serio, ma ha pure l'espressione di uno che ci sta pensando, non gli torna del tutto, si sforza di distaccarsi, ma ancora non ci siamo, il samadhi è di là da venire. si impegna, pare, si sforza, si vede, ma l'illuminazione non arriva. o forse: manca sale in questa pasta. (massì facciamoci fulminare anche da divinità esotiche, perchè limitarsi al vecchio dio barbuto).
la cittadina è sul mare e ha una bell'aria rilassata, una spiaggia famosa per le onde e baracchini che affittano surf. sicché andiamo a vederlo questo mare, questo mare che poi è l'oceano pacifico.
è la prima volta che vedo il pacifico coi miei occhi, e mi piacerebbe mettere i piedi nell'acqua o toccare in qualche modo questo totem geografico. ma non ho coraggio, non sono sola e mi pare che l'altra persona non gradisca, non solo per sé ma anche per me. mi pare che lo trovi un desiderio un po' scemo e troppo complicato da realizzare. io mi vergogno un po' e non mi impongo, in definitiva mi pare effettivamente un po' complicato e mi spiace costringere qualcuno a uno sforzo, l'accesso al mare è una scogliera, piatta e comoda ma non c'è modo di passeggiare nell'acqua, dovremmo cercare un altro punto per farlo, ed è caldo e insomma. e insomma, mi accontento, faccio un po' finta di niente, mi siedo e sento il vento addosso. in definitiva si sta bene, all'orizzonte strane nuvole che si alzano dall'acqua in verticale tipo torrette, il sole mi scalda, il vento tira e non si può parlare più di tanto. una bella pace. poi però, succede, e prendiamo le cose come sono o come segni a scelta, succede che il vento tira, e si avvicina un'onda, si avvicina e si infrange sullo scoglio, si infrange sullo scoglio forte e verso il cielo sale la schiuma bianca, un secondo di cielo blu e puntini bianchi, hokusai non sei nessuno, capisco lì che l'oceano oggi mi bagna lui e che non serve coraggio ma basta desiderio.
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