mercoledì 27 settembre 2023

non vedo, non sento e non parlo

no, il cazzo, è: non vedo il male, non sento il male e non parlo del male. avevo senz'altro equivocato solo io, ma quello che pensavo fosse un invito a farsi gli affari propri è invece un monito a farsi gli affari giusti. A Nikko, sull'architrave di un tempio dedicato se non mi sbaglio agli animali, c'è l'intaglio famoso, quello iconico, che rappresenta la massima buddhista che dice, dunque, di astenersi dal male: vederlo, sentirlo, parlarne. ne conseguirà in via logica che quindi il male non si fa e, se ho capito qualcosa delle filosofie orientali, l'esercizio di non vederlo, non sentirlo e non parlarne dovrebbe condurre a non pensarlo. che bella libertà. 
le tre scimmiette mi son state sempre un po' antipatiche - le scimmie in generale, eh, bestie simili agli umani che oltre a essere vagamente malvagie non sanno nemmeno parlare, mi paiono un altro chiaro caso di errore commesso dal padreterno - ma ora le rivaluto, grazie a questo giro a Nikko, in un giorno che mi ricordo con un cielo pesante e cupo ma senz'acqua fino alla fine. Nikko è a nord di Tokyo, in una zona piena di boschi, ci si arriva in treno e il paese è una serie di case basse che costeggia la strada per arrivare all'area dei templi. è anche lei patrimonio Unesco come Koyasan, ma per quel che riguarda me molto molto meno suggestiva. il decoro è molto barocco e purtroppo l'accessibilità abbastanza così semplice la riempie di turisti, molti dei quali sono giapponesi però sempre turisti sono, non monaci o devoti e quindi hanno scarpe colorate, zainetti, e qui, incredibile visu, addirittura macchine fotografiche. insomma un casino colorato.
perfino nel tempio dove un monaco battendo due pietre ci fa sentire il ruggito del drago (quello, molto bello, un momento di oooooooh!meraviglia) ci sono tantissime persone e il misticismo si perde.
il santuario shinto invece un po' si salva, è oltre un viale e al suo ingresso ci sono le campanelle di bronzo che suonano al vento, lì peschiamo il terzo biglietto della fortuna del viaggio, l'ultimo, e questo, finalmente, è di buona fortuna. 

Nessun commento: