venerdì 10 aprile 2009

com'erano

belli i numeri quando erano solo cifre, simboli astratti di mele restanti, fette di torta bastanti per tutti quanti i bambini, pecore saltanti staccionate nel sonno. e poi il primo declino con le lettere arrivate a mescolarsi, simboli privi di correlativo oggettivo afferrabile con le mani. pi grechi insidiosi e XYZ voltagabbana furono gli inaspettati messia del lato oscuro del contare. e poi il tracollo coi rapporti impossibili, le radici indicibili, i logaritmi impronunciabili. un crescendo esponenziale dell'inutilità dell'abaco. ed eccole infine, snob, esterofile figures. percentuali che non sommano cento, treni di decimali privi di un intero a condurli, discordi panieri di consumo variabili come il cielo d'irlanda, unità di misura incerte e inespresse, didascalie minuscole a puntualizzare l'ovvia deficienza del lettore, impotente come le bambine con le dita grosse che sfogliano a casaccio margherite. analisi inesatte portate dal vento come petali venuti via doppi.

Nessun commento: