sabato 21 febbraio 2009

praga mi è piaciuta parecchio



sul fiume, divisa praticamente in due, la parte del castello in collina e la città nuova oltre il fiume, in pianura. mille sinagoghe, i tram che fanno sempre molta nostalgia dei tempi andati, i palazzoni liberty, i ponti, i mille e mille turisti italiani. eppoi ho costretto l'allegra compagnia ad andare a cercare le torri danzanti. un palazzo di cemento e vetro, la parte in vetro a linee curve (ginger) e la parte in cemento a linee dritte perfino squadrate (fred). in sé niente di inarrivabile, ma era il concetto che mi premeva, una città che non teme la costruzione di elementi nuovi, estranei al tessuto architettonico presente. certo, per città meno ricche di monumenti e giovani tromboni è più facile fare esperimenti, ma stavolta i cechi hanno superato sè stessi. l'immagine che vedi sopra è il progetto della nuova biblioteca nazionale di praga, ad opera di kaplicky e doveva essere realizzata entro il 2011 ma è stato tutto bloccato. personalmente la trovo terrificante, ma i praghesi, evidentemente più propensi al rischio e all'innovazione del loro stesso governo, sono andati l'altro giorno a manifestare affinchè la costruissero lo stesso.

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