lunedì 5 gennaio 2009

Dove è finita la fontana di largo Cairoli?

in questo periodo festivo, fatto di telefonate di cortesia, parenti in giro per casa, navi dei pirati di plastica, partite a master quiz, filmacci, cartoni animati e panico da regalo dimenticato; avevo deciso di lasciare per un po' il b***. almeno fino alla befana, m'ero ripromessa, lascio stare. si fa vacanza, come a scuola. però poi la realtà supera sia la fantasia che i mali pensieri e ieri in tv c'era un documentario su craxi. "la mia vita di corsa" l'hanno intitolato, e uno pensa, sì, la corsa c'ha fatto per infilarsi in macchina sotto la pioggia di monetine e filare ad hammamet. e invece no. è la corsa che ha fatto - senza che gli venisse un accenno di fiatone - per: salvare l'italia dal comunismo, mostrare la sua superiorità morale a berlinguer, mettere fine agli anni di piombo, far eleggere pertini a presidente della repubblica, umiliare i russi con gli euromissili, fare l'europa, mettere all'angolo la thatcher, far valere le sue ragioni con reagan e dulcis in fundo decidere "che vanno ritrattati i patti lateranensi". credevo a quel punto lo speaker proseguisse "si recò dunque in vaticano e ivi trovò una folla giubilante che lo acclamava come nuovo messia".

naturalmente l'imparziale documentario, prodotto dalla fondazione craxi con - reggiti forte Zero - la collaborazione di una qualche società della rai, è andato in onda su canale5. e a me in fondo che tentino di riabilitare craxi (che in definitiva qualcosa di decente avrà fatto pure lui, chennesò qualche palude l'avrà pure bonificata, no?) non mi farebbe salire il sangue agli occhi se non fosse che facendo di craxi un padre nobile della cultura politica italiana si prepara il terreno per produrre nell'immaginario collettivo l'idea che berlusconi sia uno statista anzichè un miracoloso piazzista.

(ma te la ricordi te hammamet di paolo rossi? sul tubo non c'è. ci va messa).

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