lunedì 26 ottobre 2015

heroes

l'incidente di ieri in motogp è un fatto sportivo, per me si tratta di un fatto di narrazione.
 
ci ritornerò su, non so se pubblicamente, ma Zero, solo per fissare il pensiero.
 
il sigillo del decimo mondiale - non è interessante il livello numerico quanto piuttosto la supremazia duratura, venti anni di vittoria, e ancora e più incredibilmente, il ritorno alla vittoria dopo una serie di anni di assenza, in un'età strabiliante. ecco: nuovamente compiere un'impresa fuori dal comune - pone valentino rossi al di sopra e al di là dell'imitazione. questa è una caratteristica dell'eroe: le sue gesta sono inimitabili. nessun altro potrà farlo in futuro, e sicuramente nessuno dei concorrenti di oggi. inimitabile e irripetibile. questo è il motivo per cui è importante la vittoria del mondiale, nulla toglie al valore, pone nelle serie storiche il sigillo.
perciò capisco marquez e il suo accanimento, non di semplice invidia si tratta ma di lasciarsi aperto lo spiraglio per iscriversi nell'olimpo, un tentativo di non precludersi le vie del cielo, limitando la crescita del tetto.
 
l'incidente di ieri - seppure in questo schema interpretativo dell'eroe di cui arbitrariamente mi avvalgo l'elemento etico non sia compreso - cala un'ombra di calcolo e perfidia, che corrompe il mito. ed ecco che invece la direzione gara regala la possibilità di ripristinare l'ideale purezza attreverso una ulteriore prova da sostenere. che lavi l'onta dell'errore e che ci permetta di vedere in quaranta minuti il massimo possibile dell'impresa.
 
e adesso l'attesa: tutta parte della narrazione.
 
e il dubbio: riuscirà l'uomo in tale e tanto? saprà essere dio? 
 
  

Nessun commento: