giovedì 21 novembre 2013
esercitandomi a scrivere alla renzi!
è la risposta alla domanda che certamente ti sarai fatto, Zero. (che c'avrai da fare invece che scrivere qualcosa di acuto qui?)
giovedì 12 settembre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
gianni cuperlo
è l'ultima unghia nel culo che ci infila d'alema. e con questo giuro la mia incommensurata stima.
però basta difendere la roccaforte ex comunista in un partito che ormai non ha colore né direzione. lasciate che il bambino che mangia i comunisti faccia il candidato premier e fate fare il segretario a enrico letta, chè poi se si trova in difficoltà a gestire il carattere estroso e egocentrico di renzi può chiedere consiglio allo zio che sa come si fa, e se non basta nemmeno lui gli si fa fare una bella telefonata da papa francesco che vedrai come corrono tutti e due.
(poi ai temi etici tanti bisogna pensarci da noi, gli hai visto fare il testametno biologico te ai comunisti? e allora.)
martedì 10 settembre 2013
sono sicura che qualcuno dirà che è solo un pretesto
per pubblicare una foto di rafael nadal, ma non è così. anche se fosse se la meriterebbe, è un tipo che ha dietro una bella storia di enfant prodige che si perde per strada eppoi faticosamente si ritrova e torna ad essere prodige. insomma, una roba da star certi che se finisce bene ci fanno un film da botteghino, però non la conosco abbastanza da raccontartela zero, e ti metto questa foto bellissima (son bravi quelli che vanno a caccia di foto al post) perchè è bellissima e perchè come tante cose bellissime è fatta di quel meraviglioso elemento di precarietà che è l'esser sospesi nel vuoto. se facevano clic un attimo dopo era già rovinata (e lui rovinato a terra, I presume, anceh se ha vinto l'open mmica ha vinto la gravità).
giovedì 8 agosto 2013
non so cavalcare
e a itaca ci tornerei poco volentieri, per me laggiù fa troppo caldo. però se fossi un greco a cavallo che lotta per tornare nella terra natìa, mentre aspetto e viaggio sarei cosi.
mercoledì 31 luglio 2013
coppi, coppi.. questo nome non mi è nuovo
mussari giuseppe e berlusconi silvio, oltre alla statura non svettante, hanno in comune anche l'avvocato? mecojoni.
giovedì 25 luglio 2013
parliamo di damages
una serie bellissima, ma tutti quelli ai quali l'ho consigliata per un motivo o per l'altro non si sono appassionati. a prescindere dal fatto che sono evidentemente degli analfabeti dell'immagine e della parola, per giunta insensibili alla grandezza di glenn close (e piuttosto magari si sucano delle ore di quel damerino che fa lo strizzacervelli o peggio di dottor house e i suoi falsi sotterfugi per drogarsi), in questa notte di nuvole e jeff buckley, mi fa voglia di raccontarti perchè mi piace a me, damages. e la ragione è semplice, ora che ci penso, praticamente non posso non adorarlo: tirata su a ciaccino e legal thriller, faccio parte di quella generazione a cui la teoria del complotto è stata somministrata in tutte le forme eccetto l'endovena. i primi a leggere le spieghe di paolo attivissimo, quelli che sul divano sentivano lucarelli indagare le bugie su ustica (e poi, dopo, ci siamo visti anche l'imitazione, però intanto paura,eh c'era venunta davvero, senza ironie), rientro perfino tra quei disgraziati cui è stato spiegato l'anatocismo ai corsi di economia politica, chè su quattro corsi attivi ho pescato quello tenuto dall'ex sessantottino - un bellissimo corso per inciso. per non parlare della meravigliosa tendenza al rstroscena, ce l'ho nel sangue, fa parte di me: per dire, l'altro giorno mentre cercavo un maledetto quaderno di filosofia in un polveroso scatolone, ho ritrovato un ritaglio di giornale di prima del crollo delle torri gemelle a firma verderami. poi trovo fighissima la struttura a balzi nel tempo, finchè nelle puntata finale non si arriva a far coincidere i due filoni nell'evento clou, una roba che potrebbe essere il concetto di 24 al contrario: anzichè il pathos sulla fine del tempo il pathos è sul riempimento delle lacune temporali. e infine ma soprattutto: la storia è la versione grisham di giotto cimabue: nella prima serie glenn close è furba e stronzissima, nella seconda diventa stronza anche quell'altra - che impara - sicchè voglio proprio vedere se l'allievo supera il mestro. magari imparo qualcosa, tra l'altro.
mercoledì 24 luglio 2013
vera cattiveria
dare l'annuncio del nome del royal baby appena chiuso studio aperto. sto bimbo - che ovviamente si chiama geroge - inizia già bene.
martedì 23 luglio 2013
quelle senza balle (di fieno)
si ragionava sulla capacità atletica di conquistare la vetta delle balle di fieno al fine di farsi fotografare in bucolica posa. giorni dopo, ci arrivo, do la soluzione! non è atletismo, e non è nemmeno la scaletta. si tratta di do ut des: io do un covone a te, ma te cosa mi dai a me?
Zero, l'amore in guisa di sentimetno di liberalità è una meraviglia, ed è una pista senz'altro da battere, ma prova a immaginare come avviene la scalata, in cima, in genere, mica ci arrivi col fosbury.
mercoledì 17 luglio 2013
chissà se in mezzo fanno pure il pisolino
il fatto notevole è che le zanzare ci pungono dopo il sesso, un po' come se fossimo il loro frigo. http://www.ilpost.it/2013/07/16/zanzare/
tra l'altro, a me non mi pizzicano, devo essere uno di quei frighi con dentro un uovo mezzo limone e un vasetto di capperi avviato.
mercoledì 10 luglio 2013
sì, ma intestinale
virus, condotto da ciccio porro, stasera ha ospite oscar giannino. fa affermazioni vaghe su caravaggio. che avrà preso un master in storia dell'arte?
martedì 28 maggio 2013
mercoledì 22 maggio 2013
la storia degli asili a bologna
si sta imbrogliando tra ripicche politiche e sotterranee gare tra quale comitato assolda il più puro tra i puri. la domanda è molto semplice: i pochi soldi che abbiamo, li teniamo per le scuole pubbliche o continuiamo a finanziare le convenzioni con le strutture private? il funzionamento del servizio scolastico d'infanzia bolognese è piuttosto complicato ed è spiegato in dettaglio in questo articolo del post: http://www.ilpost.it/2013/05/21/il-referendum-sulle-scuole-a-bologna/
siccome sono abituata fare i conti alla moda delle massaie, non riesco a fare a meno di notare che stiamo parlando di un milione di euro appena, una cifretta irrisoria, che non sposta i bilanci nè delle pubbliche nè delle paritarie - certo sempre meglio di niente. lo sbudellamento in atto serve perciò a puntualizzare una consuetudine del comune ad appoggiare col poco o tanto a disposizione le paritarie. proprio per questo mi sembra lecito, da cittadino puntualizzare che no, anche se l'abitudine vi piace a noi ci sembra sbagliata, anzi, perniciosa.
in tutto ciò: io non voto a bologna, però in cassetta mi arrivano i volantini intestati "cara famiglia", perciò mi sento coinvolta.
martedì 21 maggio 2013
io non vedo il pero
ci sto sopra, non gli vedo la faccia, però. quindi per favore, tu che hai la prospettiva giusta, aiutami: se ci trovi dei link a siti, come dire, adatti all'uso notturno, popolati da attività orizzontali, verticali i ortogonali, sappi Zero che è una frode. avvisami. potrò bloccarli, o almeno lamentarmi con google. grazie!
martedì 7 maggio 2013
che peccato, il ragazzo con la rana
stava benissimo dov'era. anche se non son riuscita a vederlo in faccia da vicino chè avevo paura di scivolare e finire nel canale.
giovedì 11 aprile 2013
via san martino 74
ci sono sopravvissuta benissimo, tre anni e passa, con due terrazze lunghe e strette, dove non uscivo mai - se non di rado d'estate, con a tracolla un peso che mi schiacciava lo sterno. bastava rientrare e non c'era più, gli esseri umani hanno spirito di sopravvivenza che li protegge dal freddo dal dolore e dai contrasti, è evidente. e meccanismi assurdi che ti mettono nella posizione di trovare troppo bella la sera, calda, umida e piena di stelle della pianura; bella di una bellezza troppo altra dall'umore che mi circondava, fuori luogo, non godibile, fuori dal campo delle possibilità. Poi quelli sensibili han già le labbra umide per chiedere se l'obiettivo è la sopravvivenza, ma insomma, ci si può anche sforzarsi di ammettere che in ogni scelta la componente di sopravvivere ad essa è esiziale, ed anzi è il cerchio bianco attorno al rosso del bersaglio dove si tenta di cogliere il centro. e ci si può anche sforzare di credere che sappia costruire un testo.
ma scrivevo della mia vecchia casa. del suo isterico frigorifero che per qualche mese mi mandava di traverso al domenica sera, perchè pigro e bizzoso ritrovato del'industria moderna smeteva di frigare, e trovavo i sofficini uno attaccato all'altro in un abbraccio mortale circonfuso di brina. del letto senza testata, e invece di comprarla ci avevo ataccato su due grandi fogli di carta di riso, e volavano al vento e non si sono mai staccati. dello studio, scomodissimo, colle pareti dipinte di grigio cemento, m'è servito da ripostiglio, da stanza di sgombro, da tenditoio e soprattutto a niente, a farmi spostare tra le stanze cercando un modo per studiarci dentro senza trovarlo mai.
ci son sopravvissuta bene, tollerando le tapparelle che lasciano filtrare la luce, aggiustando lo sciaquone con le pinze dell'ikea, e ho attaccato uno specchio molto grande, da sola, un pomeriggio di amara perdita e di noia e di languore e facendolo ho sfasciato il muro un bel po' grazie alla mia imperizia e così ho imparato a attaccare i chiodi e mesi dopo, molti, anche trenta, a stuccare i buchi, e accettare il risultato.
il mio momento migliore in quella casa è stato il primo anno, dopo aver imparato a tollerare la nuova vita, il nuovo corso delle cose. è sempre così per me, il mio tratto distintivo pare sia che presto mi annoio di tutto, e così è stato. e così sarà nei secoli dei secoli o nei decenni avvenire. e infatti non ne potevo più di quella cazzo di casa, del lavandino del bagno con poca pressione nei tubi, della lavatrice che non lavava, del negozio di pasta fresca che aveva uno di quei campanelli che ti avvisano dell'ingresso dei clienti e mi svegliava alle sei e rotti, della mamma del padrone di casa che giocava agli esperimenti con la caldaia centralizzata. ma adesso un carta nostalgia, del privato vissuto lì dentro. e del buono che si è preso, poco o tanto che fosse, ha sempre avuto l'aria casalinga, il paese anche era parte del metraggio della casa, la pizzeria, il panaio, la coop son state altre stanze della casa. nessun confine e apparentemente nessuna cautela da prendere. e anche la banca, tutto in quella pania sentimentale che non ti appaga e nemmeno ti frustra. tutto quella cosa che non si lascia per torti, per noia, solo solo per noia..
ma scrivevo della mia vecchia casa. del suo isterico frigorifero che per qualche mese mi mandava di traverso al domenica sera, perchè pigro e bizzoso ritrovato del'industria moderna smeteva di frigare, e trovavo i sofficini uno attaccato all'altro in un abbraccio mortale circonfuso di brina. del letto senza testata, e invece di comprarla ci avevo ataccato su due grandi fogli di carta di riso, e volavano al vento e non si sono mai staccati. dello studio, scomodissimo, colle pareti dipinte di grigio cemento, m'è servito da ripostiglio, da stanza di sgombro, da tenditoio e soprattutto a niente, a farmi spostare tra le stanze cercando un modo per studiarci dentro senza trovarlo mai.
ci son sopravvissuta bene, tollerando le tapparelle che lasciano filtrare la luce, aggiustando lo sciaquone con le pinze dell'ikea, e ho attaccato uno specchio molto grande, da sola, un pomeriggio di amara perdita e di noia e di languore e facendolo ho sfasciato il muro un bel po' grazie alla mia imperizia e così ho imparato a attaccare i chiodi e mesi dopo, molti, anche trenta, a stuccare i buchi, e accettare il risultato.
il mio momento migliore in quella casa è stato il primo anno, dopo aver imparato a tollerare la nuova vita, il nuovo corso delle cose. è sempre così per me, il mio tratto distintivo pare sia che presto mi annoio di tutto, e così è stato. e così sarà nei secoli dei secoli o nei decenni avvenire. e infatti non ne potevo più di quella cazzo di casa, del lavandino del bagno con poca pressione nei tubi, della lavatrice che non lavava, del negozio di pasta fresca che aveva uno di quei campanelli che ti avvisano dell'ingresso dei clienti e mi svegliava alle sei e rotti, della mamma del padrone di casa che giocava agli esperimenti con la caldaia centralizzata. ma adesso un carta nostalgia, del privato vissuto lì dentro. e del buono che si è preso, poco o tanto che fosse, ha sempre avuto l'aria casalinga, il paese anche era parte del metraggio della casa, la pizzeria, il panaio, la coop son state altre stanze della casa. nessun confine e apparentemente nessuna cautela da prendere. e anche la banca, tutto in quella pania sentimentale che non ti appaga e nemmeno ti frustra. tutto quella cosa che non si lascia per torti, per noia, solo solo per noia..
venerdì 5 aprile 2013
domenica 10 marzo 2013
sono pronta a giurare che la cameretta di rory
si trova al piano terra, non mi quadra questa ricostruzione qua.
lunedì 4 marzo 2013
martedì 26 febbraio 2013
"ho un debole per le cause perse
quando sono davvero perse."
mentana cita rhett butler, durante la diretta fiume del dopo elezioni.
(io no, sono un elettore PD medio, che in pieno momento morettiano si autofustiga con lo sport collettivo eseandavoavotarerenzi?perchènonsonoandataavotarerenzi?)
mentana cita rhett butler, durante la diretta fiume del dopo elezioni.
(io no, sono un elettore PD medio, che in pieno momento morettiano si autofustiga con lo sport collettivo eseandavoavotarerenzi?perchènonsonoandataavotarerenzi?)
lunedì 25 febbraio 2013
oh fatina degli instant poll
fai che per una volta piepoli non abbia preso una cantonata e tieni fuori dal circo monti, fini, casini, giannino e ingroia (di pietro ecc ecc). lo sanno tutti, i comprimari nella soap ogni tanto devono cambiare, senno ci si annoia. eh!
lunedì 11 febbraio 2013
HABEMUS SDRAIAM!
altro che il tormento psicopsicopsico di moretti, il papa vuole andare in pensione. e mi sembra anche giusto. o no?
giovedì 7 febbraio 2013
a perfect day for bananafish
a rischio d'estinzione,
un picciolo e un polmone,
il volo dell'airone,
sei il solito coglione.
lunedì 28 gennaio 2013
chi 'un è di siena stianti
la vicenda di monte paschi, al contrario di ciò che sembra a noi troppo coinvolti nelle minuzie, è perfettamente comprensibile anche da molto lontano. probabilmente è impossibile comprendere a fondo gli intrecci di potere, ma in fondo è anche inutile.
giovedì 24 gennaio 2013
il groviglio rumoroso
staremo a vedere, chi trova il capo della matassa però, ti posso giurare, una volta trovato lo lascia dov'è.
(e stefano bisi conia i titoli di mezzi media, son cose!)
martedì 22 gennaio 2013
questa è una piccola dichiarazione di guerra
voi contate sul fatto che sono signora. ma io non sono una signora, una con tutte stelle nella vita, no, io sono... io sono... un albero. sissì, io sono un albero. uno con molte fronde nella chiooooooooooooma!
venerdì 18 gennaio 2013
proposta di legge
datosi che tutti i notai sono figli maschi primogeniti di stirpi di notai, ma che purtroppo questa semplice e imperitura legge di natura non può essere codificata dalle leggi del nostro stramazzato staterello a causa dei soliti infigardi sedicenti propugnatori delle pari opportunità PROPONGO che tutti coloro i quali pur non possedendo il lignaggio proprio dell'amata stirpe notarile siano riusciti (sicuramente con l'inganno e le lusinghe) a ricoprire tale venerabile ruolo siamo OBBLIGATI ad assumere il cognome dello sfortunato notaio ch egli cedette, per poche lire e a malincuore, lo studio. cosicchè io non abbia a imparare il cognome del notaio nuovo, certmante figlio di una lavandaia e un tassista bilioso, che tutte le volte che lo chiamo col nome di quello vecchio infatti si incazza.
mercoledì 16 gennaio 2013
riso nervoso
son più belle loro coi fiori sul vestito che io col piuminone verde. (e io in più bestemmiavo)
venerdì 11 gennaio 2013
purtroppo il comune di monticiano
ha perso il primato di comune più feroce d'italia in fatto di multe, ed è sceso oltre la quarantesima posizione. vorrei invitare il sindaco e la polizia municipale a ritrovare l'istinto agonistico: cittadino russo a ore tre, fatevi dare ciò che la francia non è riuscita a prendergli. (occhè, le multe le devo piglià altre io?)
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