venerdì 30 aprile 2010

"jade for joy"

dice l'economist. (ma non se è in forma di pacchiano portapenne - coppa di attila o quel che è)

giovedì 29 aprile 2010

mercoledì 28 aprile 2010

qui sui questi monti

non arriva mai nessuno. nè facce nuove, nè vecchie, niente. e neanche polizia, vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile. come tutt i cittadini chiamiamo ma aspettiamo indefinitamente. non chiamiamo più, chiamiamo per informare. lo faremo anche stavolta, ma non mi aspetto risultati. quando ero più ragazzo mi arrabbiavo molto. mi veniva in mente la serie b, il declassamento. poi no, poi mi è piaciuto la corrispondenza tra tutto la noncuranza di questo posto con la noncuranza delle forze dell'ordine. abbiamo un ordine noncurante.

martedì 27 aprile 2010

si affaccia alla vetrina

della filiale un carabiniere, mi saluta e mi fa "tutto bene?" non lo sento, decifro solo il movimento delle labbra. annuisco. e lui mi manda un bacino e tutto contento se ne va.

a tutte le unità

pare che Donsa vada in pensione dopo le comunioni di giugno. pare che venga a sostituirlo il giovanissimo prete di mucigliani (appea quarant'anni). è la fine di un'era. chiunque ne abbia notizia è pregato di battere un colpo, mandarmi una mail, tirarmi una pera.

la precisione è una qualità importante

ti avvicina a dio, la capacità di essere esatti. è segno di comprensione. è il fine della comprensione. se riesci a tagliare nel punto giusto è perchè hai capito il corpo, i suoi muscoli, il suo finzionamento. e il tuo. 

la mattina che arriva lo stipendio

la pagina del sistema informativo aziendale che fa vedere quanto uno ha preso è bloccata. troppi accessi.

venerdì 23 aprile 2010

risalgo il fiume, anch'io

per vedere se c'è una spiegazione logica. al punto dove son arrivati i tronchi d'uomo si arriva solo andando a favore di corrente, appena sotto c'è uno sbalzo, una rapida, una microcascata. non possono averla risalita. dall'altro lato del fiume una scarpata. da lì nessuno li può aver buttati. da questo lato c'eravamo noi. ci deve per forza essere una soluzione logica che non ho preso in considerazione. risalgo piano il fiume. non ho altre soluzioni se non guardare bene, e sperare che i miei occhi servano allo scopo della scoperta. lui rimane lì a riva. non gli interessa, non c'è motivo che venga con me. aspetterà la polizia. ma qui non arriva mai, ai confini del noto dove ci troviamo, siamo noi l'ordine. è grigio e tranquillo, minaccia pioggia, ma ancora no. è il tempo giusto per le soluzioni laterali, è il momento del terzo occhio, della geometria. che il dio della squadra e del compasso sia con me.

please, ask me to fly or not to fly

nobody ask me. i told you anyway. don't fly. even if i'ts almost safe, don't. have rest, and look the heart catch the fire above your legs.

accidenti, sei anni

che è morto enzo baldoni. sembrava un secolo, sembrava un minuto.

berlusconi è un genio. (dài non resisto)

noi non abbiamo capito nulla se pensiamo che la vicenda di ieri abbia veramente messo in crisi il vecchio berl. chi lo vota è evidentemente poco sensibile ai valori dell'onestà, della correttezza, della giustizia. chi lo vota è poco interessato al vetusto aplomb del politico, anche. sicchè chi seguirà fini? una piccolissima parte di gente di destra vera, vecchio stampo che ha votato controvoglia berlusconi per mancanza di alternative. forse qualche dipietrista. col rintuzzo in diretta a fini e il genio della pubblicità ha chiuso la questione, mostrato la sua potenza, e a chi gli crede, la buonafede. dalle mie parti si dice che l'ha cardato. no more.

in una ipotetica cassetta del tempo

nella quale tramandare ai posteri cosa sia la nostra civiltà, eviterei di mettere innanzi tutto le robe incivili che ci tocca di subire. sicchè berlusconi non ce lo metterei. damnatio memoriae e bona lì. ma in una ipotetica cassetta del tempo che mostri ai posteri i miei momenti di libidine ci metterei il berlusconi fini di ieri e anche la puntata di annozero dato che ci sono.

il post

nuovo progetto editoriale web, riesco a vederlo solo adesso. mi rimane graficamente abbastanza simile a repubblica, ma è meglio. è un altra cosa. e ha il vantaggio di essere in italiano al contrario di huffington post che tutte le volte che l'apro mi viene il mal di testa. ha le notizie di spalla dei quotidiani on line, il collegamento ai b*** delle b***star, ha una gallery fotografica che mostra cose buffe, e avrà il recod di link dal qui. vebbè vattelo a vedere.

giovedì 22 aprile 2010

il mio stile non mi permette

di scrivere quello che penso. odio avere uno stile. una correttezza. odio. cazzo. odio.

mercoledì 21 aprile 2010

il sibilo della pistola

o del foro, non lo so come si dice, del proiettile che uccide un maiale, a me non piace. preferisco le armi da taglio. ci son questi contadini che lo fanno con una naturalezza estrema. accarezzano la bestia sul collo, la fermano appena. non lo so se il maiale lo sa, che sta per morire. nè che soffrirà. c'è chi dice che se lo sentono. secondo me no, sono bestie, sono stupide. gli uomini hanno difficoltà a comprendere gran parte delle cose, non vedo perchè debba essere meglio per un maiale.

altrochè fortezza bastiani

chiusa nel fortino bastardo almeno però ci ho la radio, che è radio montecarlo, ma insomma.

martedì 20 aprile 2010

noi alla fine siamo persone precise

con una certa correttezza data dall'abitudine alle spalle, noi non siamo gente che è capace di tutto. e io non potevo capire. la violenza, la motivazione, la storia. non credo neanche di riuscire a immaginarla, e non ci ho provato finora. allora parto dai pezzi, dalla dinamica, dalla carne. da dove arrivano? come hanno risalito il fiume?

cenerentola, mi pare adatto.

stefano benni sullo stato del pianeta e sullo stato dei verdi.

il diavolo non lo so

ma il capo del personale veste prada.

è qui

la boss del personale. tra noi, con tutta la sua maschia biondezza.

lunedì 19 aprile 2010

tocca aspettar le quattrenquarto

da oggi online il post, inaccessibile dalla fortezza bastiani, qui.

ma mentre sento il sibilo dell'inculata che arriva

rubo lo stipendio e faccio test minchioni sul sito di repubblica. (test invero mancanti di fondamentali domande: tipo, ma lui russa?, me lui, incline alla menzogna, millanta che russi? ma tu puoi mettergli addosso i piedi gelati? )

changes

sto cambiando lavoro. cioè, lavoro sempre in banca, sempre in filiale, sempre vicino bologna, mi fa ancora schifo. ma mi vogliono mettere a fare altre robe, che mi fanno schifo uguale o un pelino di più. anzi, vada per il pelino di più. vabbè. saprò qualcosa di più domani o in settimana, come dice la mia nuova collega-allieva, "si vedrà di che panni ci si veste" - è una riserva di proverbialità toscana quasi come mi' nonno. nel frattempo rilevo che come al solito ha ragione veronesi, e una fusione è l'evento lavorativo più traumatico davanti al quale ci si possa trovare. e siccome io, la fusione me la trovo alle spalle... indovina un po' dove me la mettono, Zero?

domenica 18 aprile 2010

io ci giravo già ventanni fa

con una mannaia in tasca, nascosta in piedi dietro ai banconi delle macellerie. nerovestita sotto i busti di marmo di buoi gaudenti. col grembiulone sotto i ganci irraggiungibili lassù. una lolita dello squartamento. no. un enfant prodige della macellazione. no. un'assassina. probabilmente. non avevo bisogno che mi venisse insegnato, avevo solo necessità di pratica. non è la forza, la qualità, d'altronde. è la freddezza, la decisione, l'istinto. più un centravanti bambino, ecco. cerco a fatica di spiegare, non mi viene bene, sono indecisa, impacciata. colle lame invece, tutto bene.

giovedì 15 aprile 2010

è morto edmondo berselli

c'era un sacco di gente al funerale. mi stava simpatico.
 
 
 
(ok, a quello di vianello ci sarà più gente, magari faranno anche una replica per sold out. gli farebbe piacere, penso.)

martedì 13 aprile 2010

LE BESTEMMIE

NON BASTANO MAI.

domenica 4 aprile 2010

fossi un tipo che si lascai andare

a simbolismi e metafore, su questo ci ricamerei su un bel po'.

il quaranta per cento in meno

è la produttività delle ex antonveneta in veneto. (posto coi soldi, oltretutto)

e nel cazzeggio sfrenato della domenica di pasqua

ascolto i baustelle e lo zeitgeist l'avevo visto, poi ho trovato il genius loci, e alla fin fine mi ricordo pure che una volta era uguale la nostra maledetta welthanschauung.



(rivoluzione, giurisdavidici, spietati pistoleri eroi dei tempi di ieri).

fu il primo a vederli,

e vide il primo venire avanti. sbilenco, silenzioso. sembrava un tronco. ma bisognava guardarlo un po' meglio. poi arrivarono anche gli altri due, e sulla spiaggia davanti a loro s'incagliarono finalmente tre cadaveri senza testa. non sanguinavano, più rovinati dal sale com'erano. le teste non arrivarono neanche dopo e nessuno li spostò, per minuti. e pensava al gesto di chi gli aveva levato la testa. come? su un bancone d'acciaio impugnando una mannaia? si.

eccoqua, è successo.

al festival del giornalismo di perugia quest'anno ci son un sacco di robe. la notizia è che non c' nulla che mi interessi alla follia.

finalmente si pronuncia anche italo calvino

sulla scottante vicenda delle false interviste a phillip roth, le carrè e gli altri. mi sento di ringraziare sentitamente la london review of books per averlo raccolto.




(a parte il resto, una domanda, è più ironica l'intervista impossibile degli inglesi o l'intervista spacciata tutta italica?)

sabato 3 aprile 2010

l'economist, minchia,

mi dimenticavo di dirti dell'economist del dopo regionali!


ellosò che noi hai voglia di leggerlo in inglese. riassumo: la sinistra non sa fare campagna elettorale, la destra a retto e ha vinto grazie alla lega. sembra un pezzo scritto da un giornalista italiano (...).

italiani brava gente

in mezzo alla crisi economica il mio populismo rifiorisce, se scopro che TUTTE le frecce rosse firenze - bologna e roma - milano sono prenotate, anche in prima classe, per il ponte di pasquetta.

ironia della sorte

ricevo una mail della coordinatrice dell'ufficio stage e opportunità d'impiego della mia facoltà: l'ufficio è stato chiuso, lei licenziata.



(non è bello da dirsi, ma l'impressione non era che generasse un grosso incontro tra domanda e offerta di lavoro, a parte per chi ci lavorava.)

giovedì 1 aprile 2010

uuuuu!

voglio delle scarpe rosse.

io vorrei

che ai leghisti che cancellano la RU486 rimanessero incinte le segretarie, che minacciose mucche frisone stessero di guardia ai confini della svizzera (troppo comoda andare a fare i terroni in svizzera pur di), e che i figli nascessero belli verdi e con la brillante intelligenza di calderoli.

preziosissime cose che si imparano avendo male in bocca

quanto è grosso esattamente un dente del giudizio, che quando il dentista dice prendo la fresa, non è quella da fabbro grazie a dio, i modi vari di fare gli gnocchi, la pannacotta, il budino e il crem caramel, bere a canna il colluttorio. non di tutte queste abilità vado fiera ma la vita è un posto fatto così.

matrimoni, si

ma quando si sposeranno anche i preti, su matrimonio.it metteranno anche la sezione tonache?

lavinia pagnotta

maldita! me l'hai fatta!