domenica 15 novembre 2009

de rerum

la natura di un blog (niente asterischi, siamo alla metascrittura evitiamo anche la crittografia) è varia, si tratta di un mero contenitore, dipende da chi lo tiene. questo è il mio. e avevo chiarito sin dall'inizio come avrei agito, cosa ti avrei scritto. ma era molto tempo fa, ed oltre ai propositi iniziali - sepolti peraltro da decinaia di post - la consuetudine crea il diritto, e poteva venir da pensare che si trattasse in buona parte di una raccolta di notizie e cose del mondo. e invece no, si tratta di un po' di roba che mi frulla in testa e che preferisco scaricare per iscritto da qualche parte piuttosto che tenerla lì a forarmi il cranio. però mi accorgo che la dimensione di autoanalisi interiore, di chiacchiera col proprio subconscio latente, diviene maggiormente esplicita quando non ho notizie con le quali coprirmi. e il risultato è che faccio un afatica immane per non sputtanarmi e invece mi sputtano lo stesso. in questo periodo non ho notizie, non ho paraventi. non mi interesso del mondo. non so cosa succeda in india, quanto sia quotato il renmimbi, quale pese del terzo mondo si stia approssimando a turbolente elezioni. so quanto costano 400 grammi di gnocchi ma non il volume d'affari dei cochaleros. e assisto al mio autoripiegamento alessandrino, a un medioevo ellenico dell'anima mia, che non porta mai, per definizione, a grossi risultati letterari. son quei periodi della storia che producono pipponi inverosimili e poesiole che nessuno ha poi voglia di decifrare. e siccome ho paura di queneau, reveler. c'est a peu pres.

Nessun commento: