venerdì 26 giugno 2009
abnegazione
luca sofri, dio gli tenga sempre le sue sante mani in capo, sta facendo liveblogging dalla direzione nazionale del pd.
la questione aeroporto di ampugnano
sèguita ad essere un rebus, chissà se lo allungheranno davvero. hanno fatto scalmanare la città e giannelli e non si vede neanche l'ombra di una gru, un muletto, niente. (e io ho delle meravigliose registrazioni del corteo da qualche parte, ancora inutilizzate). intanto però s'arrangiano coll'aerotaxi (sarà abbastanza per novartis)?
giovedì 25 giugno 2009
conversazioni
esterno giorno, mio cugino cinquenne, una bambina bionda alta il doppio di lui e un monopattino.
- emilio mi presenti la tua amica?
- non è la mia amica e la mia filanzata giulia.
- e quando vi siete filanzati?
- c'è lo zio? voglio l'ovino dei gormiti... (così giovani e già così evasivi)
- dove siete stati te e giulia oggi?
- davanti casa di nonna, c'era anche bubi! (il cane, n.d.c.)
- ma te sei fidanzata? (giulia esce dal suo timido mutismo)
- no che non è filanzata! (la rimbecca con veemenza il mini uomo alfa) non c'ha nemmeno l'anello! (lei non si scompone, io mantengo la calma a fatica)
interno giorno, mia zia quarantenne, la madre della bambina bionda e una bambola spettinata.
- ma se si mettono le foto della recita su facebook, poi per vederle devo avere facebook.
- eh, si. ma non è ques
- chissene importa lo fai, mica si spende? (è una domanda vera)
- no, non è quello il p
- però bisogna dirlo a tutti, come si fa?
- gli si manderà una e-mail (l'amica di mia zia è decisamente più addentro alla cosa)
- sie! (mia zia non è d'accordo)
- è che se mettete le foto, non c'è garanzia che le veda chiunque e le prenda.
- come?
- eh, te metti le foto lì, poi magari gli amici degli amici possono andare a vederle. non lo sai chi le vede e che ci fa. (punto sull'allarmismo, non del tutto ingiustificato)
- ma senti e se si fa una cena e ci si scambiano lì? (e il pragmatismo trionfa immortale.)
- emilio mi presenti la tua amica?
- non è la mia amica e la mia filanzata giulia.
- e quando vi siete filanzati?
- c'è lo zio? voglio l'ovino dei gormiti... (così giovani e già così evasivi)
- dove siete stati te e giulia oggi?
- davanti casa di nonna, c'era anche bubi! (il cane, n.d.c.)
- ma te sei fidanzata? (giulia esce dal suo timido mutismo)
- no che non è filanzata! (la rimbecca con veemenza il mini uomo alfa) non c'ha nemmeno l'anello! (lei non si scompone, io mantengo la calma a fatica)
interno giorno, mia zia quarantenne, la madre della bambina bionda e una bambola spettinata.
- ma se si mettono le foto della recita su facebook, poi per vederle devo avere facebook.
- eh, si. ma non è ques
- chissene importa lo fai, mica si spende? (è una domanda vera)
- no, non è quello il p
- però bisogna dirlo a tutti, come si fa?
- gli si manderà una e-mail (l'amica di mia zia è decisamente più addentro alla cosa)
- sie! (mia zia non è d'accordo)
- è che se mettete le foto, non c'è garanzia che le veda chiunque e le prenda.
- come?
- eh, te metti le foto lì, poi magari gli amici degli amici possono andare a vederle. non lo sai chi le vede e che ci fa. (punto sull'allarmismo, non del tutto ingiustificato)
- ma senti e se si fa una cena e ci si scambiano lì? (e il pragmatismo trionfa immortale.)
grosso bisogno di smartphone
con videocamera buona, sennò che li fa te a fare i video da dentro villa certosa?
siamo tutti berlusconi, sì
sull'enunciato secco, sono d'accordo col giornale dell'altro giorno (snort). zero, giacchè ne ho avuta conferma dal testo dei testi, il libro di marketing. ecco perchè i pesci continuano a votare il gatto (thanks gipi). è che potenzialmente siamo tutti berlusconi, vorremmo essere lui. e questo è comprensibile: vorremmo i suoi soldi, la sua faccia di tolla e plastica, la sua impunità, il vulcano privato, il prontofiga, fare cucù alla merkel e darne la colpa a putin, comprare kaka, vendere kaka, spararla grossa e chiedere a tremonti di risolverla e il resto. scagli la prima intercettazione chi non sogna per se stesso la possibilità di dire tutto ed il contrario di tutto e come sanzione massima ricevere i duri rimproveri di repubblica, dài. ma la taglio corta che in questo periodo come sai non ho tanta voglia di scrivere. il mio libro di marketing dice: si compra un prodotto di marca al fine di possedere i valori incorporati dalla marca. berlusconi non si può comprare un tanto al chilo ma si può votare e allora noi, i pesci, votiamo lui, il gatto, perchè vorremmo i suoi baffi.
mi son sempre piaciuti
gli schemini da sussidiario che ti spiegano bene come si fanno le cose (eppoi regolarmente non ci si capisce un tubo). questo de le monde risponde alla temibile domanda trabocchetto quanto costa un litro di latte.
martedì 23 giugno 2009
facoltà di frequenza
uno dei dieci motivi per iscriversi all'università di siena, secondo quelli dell'università di siena. eppure ci lasciano languire lontano dai microfoni.
seguirà a palle ferme riflessione sulla vicenda.
seguirà a palle ferme riflessione sulla vicenda.
giovedì 18 giugno 2009
onde evitare fare
grossi discorsi sulla saggezza e l'equilibrio e il giusto pernsare e guardare la luna e non il dito, levami da davanti 'ste forbici o il dito smetto di guardarlo perchè lo levo di mezzo.
update. ora.
update. ora.
martedì 16 giugno 2009
iran
la situazione è critica, e complicata. morti per le strade e putin che dà il suo sostegno ad ahmadinejad ("le elezioni in iran sono un affare interno dell'iran"), non sono certo segni di distenzione, ed è chiaro che stiamo tutti aspettando che obama prenda una decisione. il post e il nytimes tirano in ballo una possibile rentrée di Khamenei, ma lasciano che il governo usa abbia il tempo di pensare. nel frattempo il guardian fa un liveblogging direttamente da tehran e rimanda ai twitter di ragazzi iraniani (che al momento non sono online sebbene twitter abbia adottato misure speciali per non interrompere il flusso dei post, non so bene se è un problema di eccessive connessioni o altro. si vedono foto qui, però.) se ti sei perso l'inizio di tutto ecco il riassunto dell'economist, ma per ciò che accade proprio in queste ore tutta la stampa sta tenendo il profilo basso, bisogna appoggiarsi al tento vituperato citizen journalism.
lasciamoci
certi eroi e certi ricordi. lasciamoci la matematica di lobacevski, le bandiere consunte della pace, l'ulisse di joyce, certi sacrari. lasciamoli lì, senza contarli, lontani e familiari come i cipressi in cima alla collina. lasciamo da qualche parte perfino il desiderio e il motivo della loro esistenza. e non pensiamoci più, se non al buio, non visti.
lunedì 15 giugno 2009
pomeriggi buttati
sani sani alla ricerca del senso delle cose, pomeriggi buttati sani sani in 3600 battute senza risate, pomeriggi di deprecabili autovalutazioni, pomeriggi in cui uno, una, io, avrei fatto gran meglio ad andare a correre o a comprarmi un vestito azzurro, o a far le fusa al gatto, o a obbligar la gente a far le cose, o a mangiare una scatola di wafer che mi fanno schifo, o a giocare a pacman e perdere, e invece no, pomeriggi buttati sani sani a cercare il senso del gesto dell'incanto che sfugge eppoi, con la rudezza gentile che solo chi sa il russo può, ecco che ci voleva l'alzata d'ingegno per mostrarmi l'assoluta soluzione sciolta. l'alzata di spalle.
l'italia è una repubblica fondata sugli stagisti n. 2
e quelli impiegati quest'anno da repubblica ricicciano la questione della carta dei diritti (son tre anni che circola), forse è la loro forma di protesta sotterranea o forse un sistema per buttare giù un pezzullo in fretta. in ogni caso il sito vive e lotta insieme a noi.
guccini a montalcino
l'atra sera ha fatto rock 'round the clock, quasi riuscendo a farcela con le parole (come diceva il grande bianchi - omaggio tardivo - la carne è debole ma lo spirito è buono).
giovedì 11 giugno 2009
vedo che il mio avventato
p*** sulla serracchiani dell'altra sera ha avuto un seguito. ok, senza scherzi, Zero, c'è un sacco di gente autorevole che sta dibattendo sul tema "essere al posto giusto nel momento giusto", cosa che indubbiamente è stata debora serracchiani. ma il punto della vicenda, lasciando stare l'ormai antica tenzone tra i farraginosi media tradizionali e gli agili bloggers, è che di nuovo - e questo è inconfutabile - la sostanza è stata sopravanzata dalla forma. la rapidità e la fortuna di debora serracchiani è ovviamente dopata dalla rete, che sia brava, giovane, donna e preparata è, consentimi, irrilevante, giacchè il suo successo è stato dettato dalla presunzione che lo fosse non già dalla sua prova. la storia del mondo è fatta di momenti fortunati, e questo sicuramente lo è stato sia per lei che per noi (e quando ci ricapita un avvocato che parla quattro lingue, non ha nemmeno quarant'anni e batte berlusconi?) ma non risolve al pd e alla politica di centrosinistra in generale uno dei suoi problemi fondamentali: l'assoluta mencanza di metodo. ritengo improbabile che nasca una classe dirigente dai colpi di fortuna maturati in rete e oltretutto mi pare che il pd non sia proprio protetto dalla buona stella. e nenache da un buon paio di baffi.
martedì 9 giugno 2009
prove tecniche di rimpiazzo
pilote di battlestar galactica e EO1SO1 di the wire. che sorkin ce la mandi buona.
se lo chiedi a me
la serracchiani, novello fenomeno del pd, non è solo il fenomeno della buona politica. anzi, non è il fenomeno della buona politica. è il culo di finire su youtube, e di essere vista da luca sofri (la mia adorata blogstar, you know) che è incidentalmente sposato con daria bignardi, che era alla disperata ricerca di qualcuno del pd intervistabile, oltre d'alema, è chiaro. insomma, debora serracchiani, farà bene in europa, ha tutti i titoli per andarci e ha sconfitto a suon di preferenze berlusconi. ma è frutto dei media, e non della politica dal basso.
sabato 6 giugno 2009
vabbè, io starò pure sulpero
ma quelli che si sono inventati il sistema elettorale e il metodo elettorale italiano stavano su un frutteto, minimo.
giovedì 4 giugno 2009
famiglia
ho incrociato mia nonna davanti all'anagrafe. e gli ho detto: nonna! c'hai una spada in borsa!
e lei mi ha risposto: nini, non è una spada, è un gladio.
e lei mi ha risposto: nini, non è una spada, è un gladio.
sempre caro mi fu quest'ermozzzzzzzzzzam
colle,e questa siepe, zzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaam che da tanta partedell'ultimo orizzonte zzam zzzzzzaaaam zzzam il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaam interminatispazi di là da quezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzammlla, e sovrumanisizzzzzaaaaazlenzzzzzzzaaaaaaazzi, e profondissima quïetezzzzzzzzzzzio am! nel pensier mi fingo, ovezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaam per pocozzzzzzzzammil cor non si spaura. E come il ventossssssssssssssssszzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaaaaaammmodo stormir tra queste zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzammmpiantezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaam, io quelloinfinito silenzizzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaaaam a questa vocezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaazzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaazzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaamvo comparando: e zzzzzzzamm! mi sovvien l'eternzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaaaamm,e le morte stagioni, e la prezzzzzzzzzzzzzzaaaaamsente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità zzzzzzzzzzzzzaaaaaaam s'annega il pensier zzzzzzaaaam mio:e il naufragar m'è dolce in questo mzzzzzzzzzzzzzzzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMMMMmmmmmm.
oggi giorno di pota, quaggiù nella valle degli ortzzzzzzzam!
superman (aka quello che non capiamo noi fighetti di berlusconi)
ieri sera a porta a porta c'era berlusconi. e a un certo punto ha detto che è superman. una battuta molto simile a "gli fa una sega la pioggia all'omo ragno!" di ceccheriniana memoria. vabbè - dirai te - si sa, berlusconi fa così. oppure, maremma maiala che figure di merda! - dirai te - berlusconi è il male! non so di che umore sei Zero, se oggi sei tollerante o incazzoso, ma qualunque cosa tu dica o pensi è sbagliata. noi stiamo sottovalutando il fenomeno. dopo quasi vent'anni che governa il paese, che costringe l'opposizione ad adeguarsi alla sua schizofrenica agenda politica e la sinistra a pensarsi in relazione alla sua esistenza, noi ancora lo registriamo come macchietta. ma saremo scemi? sì, perchè c'è evidentemente qualcosa che ci sfugge. e il peggio è che con sufficienza si dice che berlusconi vince perchè dice alla gente ciò che vuole sentirsi dire. e che noi non ci riusciamo. poveri poveri poveri piccoli fighetti di sinistra, nessuno c'ascolta. siamo meno bravi di lui, prendiamone atto.
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