giovedì 3 settembre 2015

HIP - HOP

l'hai scritto su tutti i muri, hai pienato la città. adesso basta, su. abbiamo capito il tuo neutro grido di dolore, la tua noia del pomeriggio, fermati prima di diventare troppo coraggioso, fermati prima che ti sfarini dalle legnate. per adesso continui ad essere quasi simpatico, monotono coglione che scrivi hip pop in comic sans al giro, mi muovi empatia colla tua la noia, l'assenza di significato da reiterare affinchè ne trovi uno dalla propria moltitudine, l'infrazione un po' timida un po' guardinga alla regola, la mano tremante, il topexan nel mobiletto del bagno. però dai, adesso basta, rincomincia la scuola, rimettiti a istoriare banchi, diari e compiti scritti di biologia, disegna cazzetti al margine dei libri di matematica, manga sul diario della compagna di banco non figa ma plausibile. hai preferito quasi sempre posti in cui producevi poco danno, cassette della luce, muri di palazzi veramente veramente brutti,  solo vicino a porta pispini - o alle taverne, non mi ricordo - hai violato un muro di mattoni di un qualche pregio e l'hai fatto in piccolo, ben visibile ma in piccolo, facciamo che è l'unico danno che hai fatto. ti do l'amnistia plenaria, sarò il tuo papa indulgente dell'arredo urbano. però mo basta, HIP-HOP, basta, pentiti e falla finita che cadano le foglie dai platani e il tuo indice dalla boboletta spray. orsù.

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