giovedì 23 aprile 2015

i giorni dei libri

mi piacciono, i miei sono iniziati sul serio in quinta elementare. ero già una lettrice forte, sono sempre stata una bambina solitaria, e anche sola in fondo, e verso i dieci anni lo ero anche di più. trovai il mago di Oz in casa, in un'edizione per adulti. abbastanza fuori dal comune per casa mia, i miei leggono altro, molto, soprattutto mio babbo, ma legge altro. era anche un'edizione un po' così, con le pagine spesse, la copertina blu e rossa, rigida che vuol dire scomoda, e pure bruttarella. insomma, il mago di Oz lo finii in cinque giorni e non mi piacque, mi stava sulle balle dorothy e mi ci sta ancora. ma era scritto bene sicchè mi faceva digerire pure sta gran minchiata dello spaventapasseri che chiacchiera e del leone che ha paura. e quello ho sempre cercato dopo, e anche ora. come negli occhi di tutte le donne che ami cerchi la scintilla di quelli del tuo primo amore: io cerco: le cose scritte bene, l'intelligenza, la cura, la consapevolezza di quel che stai scrivendo - che non esclude affatto la spontaneità. e quel mio primo libro, con lo sguardo incrociato da pari a pari con l'autore, in cui nessuno ti si rivolge con simpatia o condiscendenza, è stato. il confronto con qualcuno molto sveglio, che poi non ti ci trovi d'accordo ma è stato un piacere scoprirlo.

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