mercoledì 21 luglio 2010

c'è una statistica sulle assunzioni dei giovani

su repubblica, che dice che il 5,5% dei neolaureati entra a tempo indeterminato, il quasi 40 ha uno stage e nel mezzo ci sta un po' di tutto. non sono sicura che sia sbagliato questo modo di approccio al mondo del lavoro. questa modalità ondivaga, diciamo, purchè non sfoci nel cronico, è corretta. mettiti dalla parte di chi assume: prima di firmare per la vita sarà bene sapere chi diavolo ci si mette in casa o no? e mettiti dalla parte di chi deve essere assunto: prima di fare un patto col diavolo sarà bene valutare almeno qualcuna delle infinite - o almeno delle parecchie - possibilità che ci sono nel mondo, o no? per evidenti motivi la mia è una posizione viziata dalle circostanze, conosco abbastanza bene il panico di chi sa con buona approssimazione dove si troverà per i quarantanni a venire, ma anche lo sgomento di chi non sa che fare. quando non sapevo che fare, la possibilità del tutto e niente mi schiacciava,e per me è stato risolutorio venire chiamata - è stato quasi come essere stata capultata in un'altra dimensione. io in quel periodo mi agitavo molto, devo dire. avevo comunque la giornata piena di cose, che mi portavano a poco, ma di cose. e avevo anche una bella lista di chiamate da fare in aziende che cercavano una segretaria. ce l'ho ancora appesa in camera a casa dei miei, tra l'altro. è il mio modo di fare, sia chiaro, lavorare in sovrappiù, è proprio caratteriale, basta guardare adesso la mia scrivania o il comodino, o il tavolo dello studio, o la lista delle cose da fare. il mio ragazzo al contrario, a pari condizioni, è per l'immobilità. tipo i gatti quando li abbaglia un faro, incassa le spalle, rimane fermo e più movimento ha intorno più si sente frastornato e anche un po' impotente. è un fatto di carattere molto, e di educazione anche. epperò dovremmo tutti essere molto diversi ed educati diversamente, un'ampia gamma tra il leone e il coniglio. e invece no, e questa statistica ce lo dice. siamo tutti conigli: lo 0,6 per cento  - solamente, che miseria - apre partita iva. cioè nessuno, perchè lo zerovirgola = nessuno,  si mette rischiare del suo, a fare con le sue mani, a rischiare su  stesso. bella merda. eccoci qua, siamo quelli che hanno ricevuto istruzione e libertà e ora lavoriamo per un'azienda cercando di avere il minimo delle responsabilità, o facciamo l'elenco dei seimila lavoretti e stage fatti nell'ultimo anno dove c'hanno fatto fare più che altro fotocopie, o stazioniamo nell'iperspecializzazione universitaria. eppoi ci lamentiamo molto che a trentanni non siamo niente. cosa ci hanno fatto diventare a noi, l'esercito del surf? (e noi conigli codardi, come e perchè glielo abbiamo permesso?)

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